sabato 6 ottobre 2012

Abitudini poco sane a tavola


Il rapporto degli italiani con l'alimentazione sta progressivamente cambiando, anche (e soprattutto) a causa dell'influsso della crisi economica che si percepisce ogni giorno di più. Alcuni dati dei quali si sta registrando il costante aumento sono sia positivi, sia negativi. Eccone un elenco di quelli principali con i relativi consigli.
  • Il consumo di cibi più salutari, ovvero verdura, frutta, ma anche pesce vengono consumati sempre di meno, soprattutto a causa del loro costo in costante aumento. Occorre tuttavia considerare che questi alimenti sono indispensabili per la salute dell'organismo, sarebbe quindi necessario cercare di risparmiare il più possibile, rinunciando quindi ad altre cose di cui si potrebbe benissimo fare a meno, per riuscire ad acquistare questi alimenti "salva-salute". La salute, infatti, non ha assolutamente prezzo e viene prima di tutto il resto.
  • Si consuma meno carne rossa. Questo non è tuttavia del tutto negativo in quanto questa, essendo ricca di grassi saturi, è potenzialmente dannosa per quanto riguarda i livelli di colesterolo. I medici ne consigliano da sempre un consumo moderato, il che equivale a dire non più di due volte a settimana, al fine di evitare l'insorgere delle principali malattie cardiovascolari.
  • Si compra sempre più spesso nei discount: un prezzo basso infatti non significa sempre una qualità nutrizionale minore. In ogni caso è anche vero che i prodotti low cost sono difficilmente prodotti artigianali in quanto spesso sono confezionati o già pronti, come lo scatolame, sono ricchi quindi di grassi industriali e altre sostanze non naturali. Occorre dunque porre attenzione a ciò che c'è scritto nell'etichetta!
  • Si tende sempre più a consumare "pranzi-snack", questa è una tendenza in atto da parecchio tempo a causa di una vita frenetica a causa dei vari impegni quotidiani. Si consumano spuntini come sandwich o pizzette al posto di un pasto vero. Questi cibi sono difatti convenienti e comodi e sono sempre più optati nelle pause pranzo di chi lavora o studia. Tale abitudine non è dannosa di per se, tuttavia non deve diventare preponderante. 

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